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🥸: Interessante

Romanzo d’esordio di Csaba dalla Zorza – Pubblicato il 6 maggio 2025 –Marsilio Romanzi – 245 pagine – Prezzo: 18,00 €


Trama

Vista da fuori, la sua vita è perfetta. Precisa, ordinata, invidiabile. Una donna che ha avuto tutto: un marito, due figli, una bella casa, una carriera affermata. Tutto ciò che la società definisce “felicità”. Ma per il suo sessantesimo compleanno, decide di farsi un regalo: mollare tutto. Abbandonare certezze e convenzioni per inseguire un desiderio rimasto a lungo nascosto.

Un passo alla volta, come aprendo l’anta di un armadio dove custodisce con cura la sua collezione di porcellane, questa donna inizia a raccontarsi. A svelare i frammenti di un’esistenza mai davvero confessata, a nessuno. È una confessione sospesa tra il bisogno di essere e il dovere di apparire.

Con forza e dignità, ha costruito un’immagine che le permettesse di sopravvivere: moglie devota, madre presente, professionista impeccabile. Ma sotto la superficie lucida, ha sempre combattuto contro il nemico più grande: sé stessa. La famiglia, il giudizio degli altri, la paura di non essere abbastanza sono state gabbie dorate da cui non riusciva a evadere. Fino al giorno in cui comprende che vivere davvero significa accettarsi. Anche quando ciò che si è non coincide con le aspettative degli altri.


Recensione

Donna, madre, moglie, casalinga, lavoratrice. Una donna può essere tutto questo, e spesso lo è in modo silenzioso ma travolgente. Eppure, ancora oggi, le viene chiesto di esserlo senza disturbare. Senza far rumore. Senza sbagliare.

Se una donna si afferma nel lavoro, sarà sicuramente a scapito della famiglia. Se una donna non è madre, o non è moglie, allora è “incompleta”. Tutto questo vi suona anacronistico? Fuori tempo massimo? Lo è. Ma solo in teoria.

Nel suo romanzo d’esordio, La governante, Csaba dalla Zorza – nota per la sua immagine pubblica curata e rassicurante – smaschera questi stereotipi raccontando la storia di una donna che dice “basta”. Che si libera. Che rivendica il diritto di pensare finalmente a sé stessa.

Il punto di vista scelto per il racconto è originale e interessante: è Alby, uno dei figli, a narrare la trasformazione della madre. L’altra figlia è Rebecca. Siamo a Milano, in una famiglia borghese e colta, ma ciò che si percepisce è universale: delusioni, fratture, silenzi, recriminazioni che potrebbero appartenere a qualsiasi famiglia italiana.

Il passato e il presente della protagonista si alternano con equilibrio, permettendoci di scoprire una donna forte, concreta, paziente. Una madre amorevole, una moglie comprensiva, una professionista di successo. Manca solo una cosa: il suo nome. Un’assenza voluta, che si colma solo nelle pagine finali, e che conferisce alla narrazione un valore simbolico: questa potrebbe essere la storia di qualunque donna.

Un intento chiaro, condivisibile. Ma che, a tratti, rischia di risultare più teorico che emotivamente coinvolgente. La sofferenza della protagonista la percepiamo, ma la sentiamo distante, rarefatta. Forse perché l’autrice costruisce il personaggio partendo dal proprio mondo: un contesto colto, elegante, un po’ elitario, che può generare una certa distanza nel lettore medio.

Lo stile è curato, fluido, piacevole. Alcuni passaggi però risultano ripetitivi, e il ritmo tende a rallentare nella parte centrale. Su 245 pagine, almeno una cinquantina avrebbero potuto essere snellite senza danneggiare la struttura narrativa. Anzi.

La governante è prima di tutto un romanzo sulla libertà femminile. Ma è anche un manifesto dolce e potente sul diritto – sacrosanto – di essere felici. Di poter dire “adesso basta”. Anche se sei una madre. Anche se sei una moglie.


Perché leggerlo

Perché parla di una liberazione. Di un desiderio che prende forma quando sembra troppo tardi, e invece è solo il momento giusto. Perché racconta con sincerità e garbo l’invisibile fatica dell’essere donna, oggi. E perché ogni tanto fa bene sentirsi dire che no, non è mai troppo tardi per salvarsi.

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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