Elogio dell’ignoranza e dell’errore è un saggio scritto da Gianrico Carofiglio. Pubblicato il 29 ottobre 2024 da Einaudi Editore: pagine 96, euro 12,50.
Sinossi:
Biasimare gli errori e stigmatizzare l’ignoranza sono considerate pratiche virtuose. Necessarie. Ma le cose, forse, non stanno proprio così. Gianrico Carofiglio ci racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Imparando, quando è possibile, a trarne profitto. Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto. Se sbagli non vieni promosso e non fai carriera ed in certi casi addirittura perdi il lavoro. Se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole. Sbagliare è “fallire”. In realtà, l’errore è una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate.
Recensione:
Viviamo in una società in cui l’apparenza prevale sulla sostanza e dove apparire debole /dubbioso è segno di debolezza. La sicumera di sapere e fare tutto trabocca sui profili social, vietando alcuna incertezza, passo falso. Nessuno è perfetto ovviamente, ma guai a sbagliare, cadere. La nostra ipocrita società concede raramente una seconda chance.
Molti di noi vivono con l’ansia di sbagliare, di apparire inadeguati, fuori contesto, senza capire che è il nostro stesso sistema di regole e giudizi che ci procura questo malessere interiore.
Gianrico Carofiglio compie un’ opera meritoria quanto interessante di ribaltare la comune e banale narrazione di giusto e sbagliato, di colto ed ignorante, vincente e perdente.
Offrendo così al lettore una diversa prospettiva sulla percezione di sé e dell’altro. Ma soprattutto dando lo spunto per riflettere sul significato di conoscenza, verità e coscienza.
Carofiglio affronta con semplicità e rigore tesi e principi sconosciuti in questa società moderna come la consapevolezza di non sapere , l’umiltà di riconoscere i propri limiti ed errori ed accettare critiche costruttive. Elogio dell’ignoranza e dell’errore ci mostra da una parte la sottile quanto importante differenza tra chi è disposto a mettersi comunque in discussione nonostante possieda titoli, esperienza. Dall’altra invece chi i si arrocca dietro una cattedra, un ruolo, uno status televisivo provocando un danno al bene collettivo.
Riconoscere d’aver sbagliato non deve per forza assumere una valenza negativa e/o indicare una fragilità , ma bensì dovrebbe essere parte integrante della costruzione di sé stesso. Elogio dell’ignoranza e dell’errore non va però visto, letto, inteso come un qualsiasi manuale di autostima in vendita nelle librerie. Ma bensì come un testo molto più profondo e ricercato nello spiegare e comunicare l’essenzialità dell’equilibrio. L’equilibrio tra l’importanza dello studio e l’umilità di non sapere. Sebbene si sua competenti su una materia, non si potrà mai “coprirla” totalmente. Elogio dell’ignoranza e dell’errore è quel tipo di saggio che tutti noi dovremmo leggere per ricordarci che nessun limite ci è imposto. Nessun traguardo è vietato, a condizione d’utilizzare il nostro potenziale intellettivo e caratteriale in modo corretto ed adeguato.