Quando nel 2018 lessi Sara al tramonto, il primo romanzo con protagonista Sara Morozzi, firmato da Maurizio de Giovanni, ebbi subito la certezza che questo nuovo personaggio sarebbe prima o poi approdato sul piccolo schermo. Proprio com’è successo agli altri protagonisti nati dalla penna dell’autore napoletano.
Sette anni dopo, eccomi qui a condividere con voi 3 buoni motivi per vedere Sara – La donna nell’ombra, la nuova serie TV Netflix diretta da Carmine Elia, disponibile in streaming dal 3 giugno. Sei episodi per raccontare l’inizio di una saga che, nel frattempo, è arrivata a contare ben sette romanzi.
Un noir esistenziale in salsa napoletana
Con la saga di Sara Morozzi (o meglio, la Mora, come la chiama chi la conosce), De Giovanni ha costruito un universo narrativo intenso, teso e struggente. C’è chi lo definisce noir, chi thriller, chi ancora una spy story tutta napoletana. Tutte definizioni legittime, ma che non rendono giustizia alla vera natura di questa storia: un racconto profondo di amore, perdita e rinascita.
Sara è una donna che ha amato davvero – Massimiliano, il suo capo nei servizi segreti – e ha perso tutto: lui, morto per un tumore, e il figlio Giorgio, ufficialmente vittima di un incidente. Si è ritirata nell’ombra, come se anche lei fosse morta. Ma il destino, si sa, ha sempre un piano B.
A scuoterla dal suo isolamento arrivano Viola, incinta di suo figlio, l’ispettore Davide Pardi, l’amica di sempre Teresa (alias la Bionda), e Andrea, ex collega ipovedente. Con loro, Sara si ritrova a vivere – suo malgrado – una seconda possibilità. Una nuova famiglia. Una nuova missione.
L’adattamento: luci, ombre e Mare Fuori
Portare sullo schermo un personaggio così complesso non era facile. Eppure, questa prima stagione funziona. Con qualche riserva, certo, ma funziona. Alcuni personaggi sono stati modificati rispetto ai romanzi: Davide Pardi, interpretato da Flavio Furno, risulta più presuntuoso ma anche più telegenico. Meno convincente invece Francesco Acquaroli nei panni di Andrea, che appare solo in alcune puntate.
La presenza di volti noti da Mare Fuori, come Carmine Recano (Massimiliano) e Giacomo Giorgio (Musella), sembra più una scelta commerciale che narrativa. E sì, alcuni passaggi della trama sono un po’ ripetitivi. Ma niente che rovini davvero l’esperienza.
E ora, i 3 motivi per cui non dovreste perdervi questa serie:
1) Teresa Saponangelo è la Sara perfetta
L’attrice napoletana dà vita a una Sara Morozzi intensa, credibile e dolorosamente umana. Una donna che ha sacrificato tutto per amore, e ora vive di silenzi e ricordi. Ma quando il passato torna a bussare, trova il coraggio di riemergere. La performance della Saponangelo è arricchita dal lavoro eccellente di trucco e parrucco, decisivi nel definire l’identità del personaggio e, di riflesso, il tono della serie.

2) Le altre donne: Claudia Gerini e Chiara Celotto
La serie è guidata da presenze femminili forti e ben scritte. Claudia Gerini interpreta Teresa, l’amica di sempre (la “gemella poco eterozigota”), con bravura e umanità. L’intesa con Saponangelo è palpabile. Chiara Celotto, invece, sorprende nel ruolo di Viola, la giovane madre coraggiosa e determinata, capace di reggere il confronto con la versione letteraria del personaggio. Un cast femminile al centro, mentre le figure maschili restano – volutamente – più marginali.
3) Napoli, coprotagonista silenziosa
Come in molte opere di De Giovanni, anche in Sara Napoli è un personaggio a sé. I vicoli, il centro storico, le atmosfere notturne: ogni inquadratura restituisce la bellezza misteriosa di una città che sa essere madre, matrigna e teatro perfetto per una spy story moderna. L’adattamento televisivo, pur con qualche libertà, resta fedele allo spirito dei romanzi, e l’introduzione del “nemico invisibile” è coerente con il tono da thriller.
Conclusione
Sara – La donna nell’ombra è una serie che merita di essere vista, amata e analizzata. Magari dopo aver letto i romanzi. Perché Sara Morozzi non vi lascerà mai davvero, continuerà ad osservarvi da lontano. Dall’ombra. Ma con amore.
I romanzi di Maurizio de Giovanni:
: Le parole di Sara incluso il racconto Sara che aspetta
: Sorelle