La terza stagione di Un Professore segna un nuovo capitolo nella vita di Dante Balestra (Alessandro Gassmann) e della sua classe. Con la maturità alle porte, i ragazzi della 5B affrontano le scelte decisive del loro futuro. Vecchie ferite tornano a bussare alla porta, nuovi legami si intrecciano e la scuola diventa ancora una volta il luogo in cui filosofia e vita reale si riflettono a vicenda. Tra ritorni inattesi, sfide emotive e lezioni che lasciano il segno, la stagione promette di essere la più intensa e matura della serie. Da giovedì 20 novembre su Rai 1 con 6 prime serate.

Trama
La terza stagione di Un Professore si apre con un episodio solido, maturo e sorprendentemente emotivo, che mette subito in chiaro il tono del nuovo capitolo: meno leggerezza, più consapevolezza. Gli studenti della 5B sono ormai alle soglie della maturità e l’atmosfera riflette la pressione, i dubbi e le responsabilità che l’età adulta porta con sé. La prima lezione dell’anno, incentrata sull’angoscia esistenziale e sulla libertà di scelta, rispecchia perfettamente l’animo combattuto del professore e si lega in modo naturale ai conflitti dei ragazzi. L’arrivo di un nuovo professore legato alla storia di Dante, mette in discussione certezze e rapporti, mentre il legame con Anita torna a intrecciarsi alla sua vita in modo inaspettato. Tra amicizie che cambiano, amori che si trasformano e lezioni di filosofia che diventano strumenti per leggere il mondo, la stagione esplora il passaggio all’età adulta con sensibilità, emozione e uno sguardo sincero sulla fragilità umana.

3 Motivi per guardare Un professore
1. Un protagonista carismatico e imperfetto
Dante Balestra non è il classico professore modello: è brillante, appassionato, ma anche pieno di fragilità. Questa combinazione di forza e debolezza lo rende un personaggio estremamente umano e vicino al pubblico, che si riconosce nei suoi errori e nelle sue rinascite.
2. Temi profondi raccontati con semplicità
La serie riesce a parlare di filosofia, adolescenza, crescita personale, relazioni familiari e temi sociali con un tono accessibile ma mai banale. Ogni puntata usa la filosofia come lente per interpretare la vita, e questo colpisce molti spettatori che si sentono coinvolti e stimolati.
3. Personaggi adolescenti realistici e ben costruiti
I ragazzi della classe non sono stereotipi: hanno storie credibili, conflitti autentici e percorsi emotivi che evolvono con coerenza. Lo spettatore li vede crescere, sbagliare, soffrire e migliorare, e questo crea un forte legame affettivo.

























