The last Showgirl di Gia Coppola racconta la storia di Shelley Gardner, ultima showgirl dello show La Razzle Dazzle di Las Vegas, ormai sulla via del tramonto. Il film segna il ritorno sul grande schermo di Pamela Anderson, star assoluta del film. Dal 3 aprile al cinema.
Trama
Shelly Simmons, una showgirl di Las Vegas che ha passato decenni sotto i riflettori, si ritrova improvvisamente senza un palco su cui esibirsi. Quando il suo storico casinò decide di modernizzarsi e abbandonare gli spettacoli dal vivo, Shelly si trova a dover affrontare una realtà difficile: il mondo dello spettacolo non ha più posto per lei. Mentre cerca di reinventarsi, torna nella sua città natale nel Midwest, luogo che aveva lasciato per inseguire il sogno di Las Vegas: qui deve confrontarsi con il suo passato, con vecchie relazioni irrisolte e con la sua famiglia, che non ha mai compreso la sua scelta di vita.
Recensione
Esplorando temi molto importanti, quali l’invecchiamento, l’identità, i sogni infranti e la resilienza, il film offre un ritratto toccante di una donna che si rifiuta di essere dimenticata. La fine delle illusioni della gioventù e la necessità di fare i conti con il presente e con le scelte fatte nel passato, si concretizzano nella bellezza appassita di Pamela Anderson.
Gia Coppola dirige un’opera dolcemente malinconica, un affascinante spaccato di vita americana. La regista alza il sipario sullo sfarzo e il glamour che si vedono nei film a tema Las Vegas e la illustra per quello che è diventata negli ultimi tempi: una desolata città fantasma. The Last Showgirl mette in luce lo stato di deterioramento di Las Vegas, come testimonia ogni inquadratura in soggettiva che ritrae personaggi che vagano per le strade della città o attraversano le sale vuote di un casinò. In contrasto con queste ambientazioni, Las Vegas prende vita attraverso i ricordi che Shelly condivide con i suoi colleghi.
Rafforzato dalla straordinaria interpretazione di Pamela Anderson, nel suo primo ruolo da protagonista, The Last Showgirl è uno straziante ritratto indie, che mette in luce la trascurata classe operaia di Las Vegas, dimenticata ma tutt’altro che scomparsa.