Torna su Rai 2, mercoledì 19 febbraio in prima serata alle 21.25, Rocco Schiavone, il vicequestore in forza alla Polizia di Stato, nato dalla penna di Antonio Manzini e interpretato da Marco Giallini, con una serie di nuovi episodi – quattro serate da 100 minuti – che lo vedranno alle prese con complicati casi da risolvere.
Sinossi di stagione
Per Rocco Schiavone non è facile tornare a svolgere i propri compiti di vicequestore di Aosta, soprattutto da quando deve convivere con la consapevolezza del tradimento dell’amico Sebastiano, responsabile della morte della moglie Marina. Rocco è intrappolato in una solitudine profonda e spesso sente di doversi caricare il peso del mondo sulle spalle. Così, per sfuggire al proprio passato, si butta nel lavoro occupandosi della morte di un giovane precipitato da un burrone in alta montagna. La dinamica del presunto incidente non convince Rocco che indaga su tre giovani altolocati in vacanza con la vittima che nascondono la verità sull’accaduto. Ma Rocco, abituato a districarsi tra le bugie, scova il colpevole rapidamente, giusto in tempo per correre verso per la capitale dove lo attendono per testimoniare al processo contro Mastrodomenico, il dirigente degli Interni implicato nell’affaire Baiocchi. Rocco si trova così di nuovo faccia a faccia con i propri fantasmi: con il ricordo della morte di Marina, con il tradimento dell’amico Sebastiano e con il doppio gioco dell’ispettrice Rispoli, di cui si fidava e che rivede in tribunale dopo molto tempo. Con il cuore pesante, Rocco cammina per le strade della sua città che ora gli sembra estranea e anche il ritrovo con gli amici di sempre, Brizio e Furio, non ha più lo stesso sapore. Furio, infatti, sconvolto dalla verità su Sebastiano, desidera vendetta ma Rocco lo esorta a lasciar perdere.
Stanco, in lotta con la malinconia dei ricordi, ma pur sempre con un grande talento nel condurre le indagini, Schiavone è un uomo con un senso etico tutto personale, che raramente coincide con quello che un poliziotto dovrebbe avere: è sboccato, brusco, con un passato oscuro e molti scheletri nell’armadio e le sue azioni spesso esondano i margini della legalità.
La sesta stagione mantiene le linee guida del protagonista e dei luoghi che lo circondano, dei personaggi e della narrazione che tanto piace al pubblico, ma, allo stesso tempo rinnova l’umanità e i conflitti che vivono all’interno del protagonista. Uno Schiavone sempre più ricco di sfumature interiori, che vorrebbe sedersi e sparire, ma diventa straordinario perché non lo fa mai, perché sa che l’unico modo che ha di andare avanti è fare quello che deve e sa fare.