Risplendo non brucio è un romanzo scritto da Ilaria Tuti e pubblicato da Longanesi Editore il 1° ottobre 2024,pag 320, 22 euro
Sinossi:
La neve è macchiata di sangue, attorno alla torre del castello di Kransberg. A pochi metri di distanza, il Führer è asserragliato in un bunker dopo l’attentato del luglio 1944. Il professor Adami ha un incarico: scoprire la verità che si cela dietro la morte sospetta di un soldato nazista. Veil Seidel, l’ufficiale delle SS che lo ha prelevato d’imperio dal campo di concentramento. E’ un suo ex allievo e costringe Johann a una sfida contro il tempo. La neve è macchiata di sangue, attorno alle mura della Risiera di Trieste. Ada sa che non sarà l’ultima. Ha soltanto sé stessa, il suo cuore, le sue capacità mediche e un segreto da proteggere a tutti i costi.
Recensione:
Ilaria Tuti conferma ancora una volta d’essere una scrittrice poliedrica, creativa e soprattutto di avere una certa padronanza della materia storica. L’autrice racconta il periodo bellico della seconda guerra mondiale da una diversa , cupa quanto avvolgente prospettiva. Altresì Ilaria Tuti inserisce anche in questo romanzo la professione medica nella veste più nobile e pura in contrapposizione alla follia maligna del nazifascismo.
Il giuramento di Ippocrate è il faro che guida i due protagonisti di questa storia: padre e figlia. Johann e Ada, entrambi medici, che si sono allontanati per “colpa” delle scelte etiche e professionali del primo. La divisione professionale e soprattutto quella familiare tra i due, verrà meno di fronte all’orrore nazista . Risplendo non brucio è una storia crudele, tragica, feroce, quasi priva di speranza, ma in cui la salvezza non rappresenta più un’utopia. Johann e Ada hanno scelto di rimanere fedeli ai loro rispettivi giuramenti ed ideali. E soprattutto non hanno perso la loro umanità. Un’umanità e pietas che sembrano scomparsi, risucchiati da una cattiveria collettiva.
Ilaria Tuti firma un thriller storico , un viaggio nell’orrore, una storia di resilienza del bene. Un racconto di dolore e riavvicinamento familiare di fronte al pericolo estremo.
Padre e figlia lottano su piani di racconto differenti, ma comunque accomunati dal desiderio ritrovato di potersi rivedere anche soltanto per un’ ultima volta.
In conclusione Risplendo non brucio è una lettura assolutamente consigliata, vibrante, intensa, incalzante. Capace di unire con maestria finzione e storia in equiibrio narrativo e d’emozioni che ormai possiamo definire come “marchio di fabbrica” di Ilaria Tuti.