Ispirato a una storia vera, con Per Te, Alessandro Aronadio firma uno dei film italiani più intensi dell’anno, capace di affrontare il tema dell’Alzheimer con una delicatezza rara nel nostro cinema. Sostenuto da interpretazioni di grande sensibilità, a cominciare da quella di Edoardo Leo, Javier Francesco Leoni e Teresa Saponangelo. Al cinema dal 17 ottobre.

Trama
Per Te racconta la storia vera di Mattia Piccoli, un bambino di undici anni che vive con la madre Michela e il padre Paolo, un uomo nel pieno della vita a cui viene diagnosticato un Alzheimer precoce. La notizia sconvolge la famiglia, costringendola a ridefinire la propria quotidianità e i propri ruoli. Mentre Paolo comincia a confrontarsi con la perdita progressiva della memoria e dell’autonomia, Mattia sceglie di restargli accanto con una maturità sorprendente, trasformando la cura in un gesto d’amore quotidiano. La madre, divisa tra la paura e la necessità di mantenere saldo l’equilibrio familiare, diventa il punto di raccordo di un nucleo che cerca di resistere all’inevitabile.

Recensione
In un panorama cinematografico spesso dominato da storie rumorose e trame costruite per stupire, Per Te di Alessandro Aronadio sceglie invece il silenzio, la fragilità, la verità dei gesti quotidiani. È un film che non racconta solo la malattia, ma l’amore che resiste dentro di essa, quello tra un padre che lentamente perde la memoria e un figlio che impara a custodirla per entrambi. Un racconto intimo, fatto di piccoli dettagli e grandi emozioni, che invita a guardare la vita nei suoi momenti più semplici e più umani.
La forza di Per Te sta soprattutto nel modo in cui il regista decide di raccontarla. Aronadio sceglie un linguaggio sobrio, quasi invisibile. La regia non vuole guidare lo spettatore, ma lasciarlo osservare. Ci sono lunghi silenzi, piani fissi, stanze in penombra dove la luce filtra come una promessa fragile. È un film che respira lentamente, come chi si accorge che ogni gesto semplice può diventare un rito di resistenza contro l’oblio.

L’Alzheimer non è mai rappresentato come tragedia spettacolare, ma come erosione lenta, che tocca le piccole cose: una frase dimenticata, una fotografia guardata senza riconoscimento, una carezza data al momento giusto. Là dove molti film sul tema scelgono la disperazione, Per Te sceglie la tenerezza. È questo il suo vero coraggio: parlare dell’amore non come rimedio, ma come testimone. Un film che non urla, ma resta addosso, come un ricordo che non vuole svanire.



























