Titolo : La Vedova – Autore : John Grisham – Data di Pubblicazione : 21 ottobre 2025 – Editore : Mondadori Editore – Pagine 424 – prezzo : 24,00
Trama:
Simon Latch è un avvocato di provincia con una carriera grigia e una vita personale allo sbando: fallimenti da gestire, multe, pignoramenti, un matrimonio finito e una dipendenza dal gioco d’azzardo che lo sta divorando. Anche le sue finanze sono allo stremo, tra debiti e giorni tutti uguali, finché non bussa alla sua porta Eleanor Barnett, un’elegante vedova ottantacinquenne che vuole redigere un testamento.
Il marito della donna pare averle lasciato una fortuna di cui nessuno è a conoscenza. Per Simon è l’occasione d’oro della sua carriera: decide di occuparsi del testamento in gran segreto, sperando in un compenso sostanzioso. Riempie la cliente di attenzioni… forse troppe. E quando la storia di Eleanor inizia a non quadrare, il dubbio germoglia.
Il vero disastro arriva quando la donna rimane coinvolta in un incidente d’auto e poco dopo muore avvelenata. Simon diventa il principale imputato per omicidio. Tutti gli indizi sembrano condurre a lui. Per salvarsi, deve trovare il vero colpevole prima che la giustizia americana – cieca e inflessibile – lo stritoli.
Ambientato nella Virginia rurale tanto cara a Grisham, La Vedova è un legal thriller che scivola progressivamente nel territorio del mystery, mescolando suspense, inganni e ossessioni.

Recensione – La Vedova: Grisham cambia le regole del gioco
John Grisham torna alla narrativa dopo il documentatissimo Incastrati, e lo fa con un romanzo che rimescola le carte del suo stesso genere. La Vedova non è il solito legal thriller: è un giallo psicologico travestito da processo, dove l’avvocato non è l’eroe, ma la vittima del sistema – e soprattutto di sé stesso.
Il crollo di Simon Latch: un protagonista che è la sua stessa condanna
Qui Grisham mette al centro un personaggio lontano anni luce dall’avvocato brillante e idealista alla Pelican Brief.
Simon Latch è mediocre, stanco, fragile, quasi una maciullata caricatura dell’avvocaticchio di provincia. La dipendenza dal gioco lo ha scavato dentro più dei debiti: ha eroso il giudizio, la dignità, perfino la capacità di salvarsi.
Questa fragilità non è un mero tratto psicologico: è l’ingranaggio narrativo che permette a Grisham di trasformare Simon nel sospettato perfetto. Lo odiano i colleghi, lo compatisce la moglie, lo osserva di traverso perfino il lettore. Perfetto per incastrarlo, perfetto per un processo.

La trappola giudiziaria: quando il legal thriller diventa un incubo
Il rapporto ambiguo con Eleanor Barnett è il vero fiammifero che incendia la trama. In un sistema legale come quello americano, dove la libertà testamentaria permette scenari impensabili per il lettore italiano, Simon appare subito come l’uomo con tutto da guadagnare dalla morte della cliente.
Quando la donna muore avvelenata, Grisham porta il lettore dentro la macchina giudiziaria USA: implacabile, tecnica, a volte ingiusta. È la sua zona di comfort narrativa, e si vede.
La seconda metà del romanzo è una lenta, chirurgica demolizione dell’imputato, anche se è un uomo che – sulla carta – conosce perfettamente la legge.
La tensione è alta, il ritmo serrato, e si respira quella sensazione da uno contro tutti tipica del miglior Grisham.
Il verdetto: un finale che divide
È proprio quando tutto sembra costruito con attenzione millimetrica che Grisham inciampa.
Il finale arriva con una soluzione che appare forzata, quasi pescata all’ultimo momento da un mazzo già mescolato. Una rivelazione debole, che non sfrutta davvero le premesse disseminate nei capitoli precedenti.E questo, per un romanzo che vuole essere anche un mystery, conta moltissimo.
Conclusioni
La Vedova è un Grisham riconoscibile, teso, capace di intrappolare il lettore nel suo mondo di tribunali, testimonianze e colpe morali. È il racconto di un uomo che cade nella trappola più antica del mondo: l’avidità. E della giustizia che arriva, sì, ma mai nella forma che si era prevista.
Un legal thriller solido, un mystery imperfetto, ma un viaggio psicologico avvincente dentro la mente di un imputato che non sa più da che parte si entra in un’aula di tribunale.
Consigliato ai fan dell’autore e a chi ama i gialli che scavano più nelle anime che negli indizi.
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