Titolo :La Carozza della Santa- Autrice: Cristina Cassar Scalia – Editore: Einaudi – Data Pubblicazione: Maggio 2022 – Pagine : 288 pagine – Prezzo: 13,00
Trama:
La notizia di un omicidio scuote Catania, gelando gli ultimi entusiasmi della più sentita ricorrenza cittadina. Mentre nell’aria si avverte ancora l’odore acre dei fuochi d’artificio, Vanina Guarrasi è alle prese con un caso che fa scalpore.

Recensione :
Il vero Capodanno di Catania non cade a gennaio, ma a febbraio.
Quando arriva lei: la Santuzza.
Per tre giorni – 3, 4 e 5 febbraio – la città si ferma, respira all’unisono, si stringe in una devozione che non conosce distinzioni: fede, folklore, identità, memoria. Sant’Agata non si festeggia: si vive.
Ed è proprio dentro questa atmosfera mistica e caotica, unica al mondo, che Cristina Cassar Scalia decide di collocare uno dei suoi romanzi più ambiziosi. E sì: lo diciamo senza timore.
“La Carrozza della Santa” è forse il miglior romanzo della serie di Vanina Guarrasi finora scritto.
Un delitto nel cuore della tradizione
Durante i festeggiamenti agatini, mentre l’odore pungente dei fuochi d’artificio ancora si aggira nell’aria, un omicidio scuote Catania: un corpo viene ritrovato nella storica Carrozza del Senato, simbolo della Festa.
Un gesto che i catanesi percepiscono quasi come uno sfregio, un sacrilegio.
Un oltraggio non solo alla legge, ma alla memoria collettiva della città.
Per la palermitana Vanina – ormai adottata dalla città dell’Etna, che lo voglia o no – è l’inizio di un’indagine difficile, scomoda e soprattutto carica di significato simbolico.

Cassar Scalia: un salto di qualità netto e consapevole
Con questo romanzo, l’autrice compie un passo che non tutti avrebbero osato:
scrivere un giallo ambientato dentro la festa più sacra e identitaria di Catania.
E lo fa con una sensibilità rara.
La narrazione non invade la tradizione: la accompagna.
Le rende omaggio, la illumina, la racconta dall’interno.
Il risultato è un intreccio avvincente, emotivo, pieno di ritmo e di colpi di scena, in cui passato e presente si incastrano con naturalezza.
Il lettore “nordico”, poco avvezzo alle atmosfere catanesi, si ritrova coinvolto in un viaggio dentro la mentalità, il calore e le contraddizioni di una città viva, pulsante, sinceramente popolare.
Un delitto che parla di miseria umana
Nonostante l’ambientazione religiosa, l’omicidio non ha nulla a che fare con la fede.
Cassar Scalia lo usa come specchio dell’animo umano:
avidità, rancore, egoismi, ferite aperte.
L’opposto dell’armonia collettiva che la Festa di Sant’Agata rappresenta.
È uno dei suoi romanzi più maturi:
coeso, impeccabile, lucido.
Ogni personaggio sembra uscire dalla pagina: reale, tridimensionale.
Vanina tra due mondi
Emotivamente, Vanina è sempre più sospesa: tra Palermo e Catania, tra un passato che non vuole saperne di chiudersi e un presente che la sfida su ogni fronte – personale, professionale, affettivo.
La caccia all’ultimo assassino del padre torna a bussare, con tutta la violenza e la paura che comporta.
E nel frattempo, come in ogni vera famiglia “allargata”, Vanina si ritrova confidente dei drammi sentimentali di amici e colleghi, nel suo ruolo mai richiesto ma inevitabile di confessore laico.
La nuova erede di Camilleri
Lo diciamo da tempo, ma qui è lampante:
Cassar Scalia è l’erede naturale di Camilleri,
con una differenza sostanziale:
La sua Sicilia non è la Vigata sospesa e metaforica del Maestro, ma una Catania vera, contemporanea, pulsante.
È tempo – decisamente – di vedere Vanina Guarrasi in TV.
E La Carrozza della Santa ne sarebbe un episodio perfetto.
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