Il Tallone da Killer è un romanzo di Alessandro Robecchi, pubblicato il 15 aprile 2025 da Sellerio Editore – 340 pagine, prezzo 16,00 euro.
Trama:
Il Biondo e Quello con la cravatta sono due soci molto affiatati: precisi, affidabili, meticolosi. Due veri professionisti. Solo che il loro lavoro è un po’ particolare: sono killer su commissione.
Gestiscono il mestiere con spirito imprenditoriale e una certa etica del lavoro, tra budget da rispettare, sicurezza sul lavoro e concorrenza sempre più agguerrita.
Un giorno arriva un incarico che segna un salto di qualità: l’obiettivo non è uno qualunque, ma un pezzo grosso della finanza internazionale. Ricchissimo, inafferrabile, abitante in una zona indefinita tra Londra e Milano.
L’occasione è ghiotta. I due la vedono come un’opportunità per entrare nel “mercato del lusso”: del resto, come dicono loro, “il comparto che non conosce crisi è quello del lusso, quindi conviene di più ammazzare i ricchi”.
A commissionare il lavoro è Serena Bertamé, donna affascinante e determinata, stanca delle promesse non mantenute dell’amante, padre di suo figlio.
Ma, incassato l’anticipo, iniziano i guai. Contratti, complicazioni, colpi di scena e sorprese si susseguono in una spirale sempre più intricata, tra ambienti esclusivi e verità inconfessabili.
Recensione:
In genere, quando si pensa a un killer professionista, ci si immagina qualcuno freddo, silenzioso, schivo, più bravo a sparare che a parlare.
Nella letteratura e nel cinema, il killer è spesso una figura di passaggio, un personaggio secondario.
Robecchi invece ci mette al centro proprio loro, i due sicari: Il Biondo e Quello con la cravatta. Li conoscevamo già, ma qui diventano protagonisti assoluti.
Il Tallone da Killer è una commedia nera nel senso più pieno: fa ridere, ma a denti stretti. È ironico, dissacrante, e riesce a sfatare certi cliché senza mai perdere ritmo.
Il Biondo e il suo socio sono una coppia affiatata, amici oltre che colleghi. Parlano del loro lavoro con un cinismo disarmante, come se gestissero un negozio qualsiasi.
Uno ha famiglia, l’altro no. Hanno regole ferree per evitare il carcere e un metodo tutto loro per farsi contattare: un necrologio sul giornale.
I loro dialoghi sono taglienti, surreali, comici e allo stesso tempo inquietanti, visto che parlano di omicidi come se fossero appuntamenti d’affari.
Quando arriva Serena, con la sua proposta fuori dal comune, il meccanismo si inceppa.
Il lavoro si complica, entrano in scena altri interessi, altri colleghi, e pure una killer donna, Francesca Aroldi. Ribattezzata subito la stagista.
All’inizio la guardano con sospetto, ma presto diventa parte del gruppo: competente, sveglia, leale.
Il trio funziona, e da lì parte una corsa contro il tempo per portare a termine il colpo, con l’ombra di altri criminali sempre più vicina.
Il Tallone da Killer è scritto bene, ha ritmo, e si legge con piacere. L’intreccio è solido, i cambi di tono ben gestiti, e i colpi di scena arrivano puntuali, senza mai forzature.
È un romanzo che si lascia divorare, pagina dopo pagina, con una scrittura brillante e mai pesante.
Crisi, cali di fatturato, concorrenza sleale… anche i killer hanno i loro problemi.
Ma una cosa è certa: ci sarà sempre qualcuno disposto a pagare per togliere di mezzo qualcun altro.
E allora, se leggete un necrologio strano sul Corriere della Sera, fateci caso. Potrebbe non essere solo un addio.