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Titolo: Il Club dei delitti del giovedì –Autore: Richard Osman –Editore: SEM Edizioni
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Anno: 2020 -Pagine: 384 -Prezzo: 13,00 €
Trama
Kent, Gran Bretagna. In una casa di riposo elegante e apparentemente tranquilla, quattro amici improbabili hanno un appuntamento fisso: ogni giovedì si ritrovano per indagare su casi di omicidi irrisolti.
Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron – armati di curiosità, fascicoli sottratti con astuzia e un bicchiere di vino a portata di mano – passano le ore a ragionare su misteri mai risolti. Tutto sembra un gioco, finché un omicidio non bussa alla porta della loro comunità.
Quello che era nato come passatempo diventa un’indagine vera e propria. E se è vero che i quattro protagonisti hanno tutti più di ottant’anni, è altrettanto vero che hanno ancora un’energia contagiosa, una mente lucida e soprattutto la capacità di muoversi con finta ingenuità per raccogliere informazioni dove la polizia non arriva. Il risultato? Stratagemmi divertenti, a volte borderline con la legalità, ma sempre efficaci.
Recensione
Confesso che recensire questo libro non è stato semplice.
Avevo inserito Il Club dei delitti del giovedì nella lista dei desideri per il mio compleanno, incuriosito più dal titolo e dalla sinossi che dall’autore, che all’epoca non conoscevo affatto. Ci sono voluti alcuni mesi prima di prenderlo in mano e leggerlo, ma alla fine l’ho fatto.
La lettura si è rivelata scorrevole, leggera, ironica e in alcuni momenti persino appassionante. Richard Osman riesce a catturare con continui colpi di scena e con un ritmo narrativo che, soprattutto nella prima parte, tiene incollati alla pagina.
La sensazione che ho avuto? Quella di trovarmi davanti a una versione aggiornata (e moltiplicata) della mitica Signora in Giallo. Solo che qui non c’è Jessica Fletcher, ma un quartetto di investigatori improvvisati, ciascuno con una personalità ben definita.
Eppure, tra tutti, Elizabeth emerge come la vera protagonista. Misteriosa, decisa, abile nell’orchestrare le mosse degli altri, è il personaggio che più resta impresso. Osman la tratteggia con intelligenza: mai invadente, mai respingente, ma sempre decisiva nel muovere la storia.
L’autore costruisce una trama che parte in modo lineare, quasi rassicurante, salvo poi rivelare un intreccio fitto di segreti, omicidi e colpi di scena. Dietro la facciata di una “tranquilla casa di riposo” pulsa in realtà un piccolo vulcano narrativo, pronto a esplodere in mille direzioni.
Dove sta, allora, la mia difficoltà?
A mio giudizio, Osman gestisce benissimo la prima metà del romanzo: intrecci, sottotrame, ritmo, tutto funziona. Poi, nella seconda parte, sembra perdersi un po’. Alcuni filoni vengono chiusi in fretta, altri invece si dilungano troppo, creando un effetto di disarmonia che rischia di indebolire la tensione narrativa costruita fino a quel punto.
In sostanza, “il troppo stroppia”, e Osman – pur con grande mestiere – sembra esserne rimasto vittima.
Detto questo, resta un romanzo godibile, che diverte e sorprende. Soprattutto per chi ama i gialli “da poltrona” e ha nostalgia di Jessica Fletcher, ma anche per chi vuole guardare con occhi nuovi e affettuosi al mondo degli anziani: ironici, imprevedibili e tutt’altro che spenti.
Il Club dei delitti del giovedì è una lettura perfetta per chi cerca un giallo leggero, intelligente e diverso dai soliti noir cupi.
Richard Osman confeziona un libro che mescola mistero, ironia e umanità, e che – nonostante qualche sbavatura – si legge con piacere fino all’ultima pagina.
Se amate i romanzi corali, se vi piacciono i colpi di scena, e se non vi dispiace immaginare i vostri nonni trasformarsi in investigatori astuti e pieni di vita, questo è il titolo giusto da mettere sul comodino.
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