Hot Milk è l’opera prima di Rebecca Lenkiewicz, adattamento dell’omonimo romanzo di Deborah Levy, pubblicato nel 2016. Nel cast un trio di attrici strepitose come Emma Mackey, Fiona Shaw e Vicky Krieps. Disponibile su MUBI a partire da oggi 22 agosto.

Trama

Sofia (Emma Mackey) accompagna sua madre Rose (Fiona Shaw) in un villaggio della costa spagnola, alla ricerca di una cura per la misteriosa malattia che la costringe su una sedia a rotelle. Intrappolata da anni in un rapporto di dipendenza soffocante, Sofia vede la propria vita consumarsi nell’ombra materna. L’incontro con Ingrid (Vicky Krieps), una donna magnetica e libera, accende in lei il desiderio di emancipazione e di scoperta di sé, trascinandola in un’estate fatta di passione, ribellione e rivelazioni dolorose.

Recensione

Ambientato su una costa assolata che sembra dilatare il tempo, Hot Milk mette in scena il rapporto simbiotico e corrosivo tra una madre malata e la figlia che la assiste, sospesa tra dovere e desiderio di libertà. La regia costruisce un mosaico di immagini più emotive che narrative: non c’è fretta di “raccontare”, ma piuttosto di immergere lo spettatore in una temperatura emotiva costante, fatta di sguardi sfuggenti, silenzi che graffiano e piccoli gesti che rivelano grandi tensioni. È un cinema sensoriale, che sembra più vicino a una confessione interiore che a un dramma classico.

Emma Mackey dà corpo a una protagonista fragile e irrequieta, come se fosse sempre sul punto di spaccarsi o evaporare sotto il sole. Fiona Shaw, invece, domina con un carisma disturbante: la sua malattia appare tanto reale quanto manipolatoria, e proprio questa ambiguità rende il personaggio inquietante. Il film riesce a catturare la bellezza di un conflitto che non ha soluzioni facili: restare o fuggire, accudire o abbandonare, amare o distruggere.

Tuttavia, chi cerca una narrazione lineare rischia di smarrirsi in questa trama fatta di impressioni, allusioni e sospensioni. Hot Milk non è sicuramente un film per tutti. È un’esperienza sensoriale più che una storia, un dramma che vibra di sensualità e claustrofobia insieme. Un’opera che lascia addosso la sensazione di un’estate eterna, dolce e crudele insieme.

 

 

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Federica Rizzo
Campana doc, Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione. Mi auguro sempre di fare con passione ciò che amo e di amare follemente ciò che faccio.

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