Highest 2 Lowest è un film del 2025 diretto da Spike Lee, sceneggiatura di William Alan Fox , con: Denzel WASHINGTON, Jeffrey WRIGHT, lfenesh Hadera ,Asap Rocky
Trama
David King, detto “King David” (Denzel Washington), è una leggenda dell’industria discografica. Ha fondato con successo la sua etichetta, Stackin’ Hits, diventata negli anni un punto di riferimento per la musica nera americana. Ma i tempi sono cambiati. Spotify, le nuove tecnologie e i soci finanziari hanno trasformato la scena. King lotta per non perdere la propria azienda e cerca di ricomprare le quote, investendo ogni risorsa rimasta.
Proprio mentre affronta una difficile trattativa economica, riceve una telefonata che sconvolge la sua vita: suo figlio Trey è stato rapito e per liberarlo viene chiesto un riscatto di 17,5 milioni di dollari. Ma la verità emerge presto: il rapito non è Trey, bensì Kyle, il migliore amico del ragazzo e figlio del fedele autista di King. A quel punto l’uomo si trova di fronte a un dilemma morale: pagare comunque la somma o lasciare che la vita di un altro giovane sia sacrificata?
Recensione
Highest 2 Lowest, presentato fuori concorso alla 78ª edizione del Festival di Cannes, era uno dei titoli più attesi dell’anno. Non solo perché segna il ritorno, dopo vent’anni, della coppia Spike Lee–Denzel Washington. Ma c’era anche per la curiosità di vedere come Lee avrebbe reinterpretato Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa (1963). A sua volta ispirato al romanzo Due colpi in uno di Ed McBain.
Le differenze rispetto all’originale sono evidenti. Se Kurosawa ambientava la vicenda a Tokyo, qui ci troviamo in una New York contemporanea, nel cuore dell’industria musicale. Nel film giapponese il protagonista era imprenditore di calzature, mentre in Highest 2 Lowest David King è un discografico che ha costruito il proprio impero grazie al talento e all’intuito musicale. La sua battaglia non è solo economica, ma anche identitaria: vendere la propria etichetta significherebbe rinnegare una parte di sé.
Spike Lee alterna momenti di tensione al dramma interiore di un uomo che si trova stretto tra etica e interesse, passione e business, affetti e numeri. Il personaggio di King, diviso tra lealtà e pragmatismo, richiama persino l’Innominato manzoniano: un’anima tormentata in cerca di una scelta giusta.
La parte più debole del film è paradossalmente quella gialla, con la dinamica del rapimento e della risoluzione narrativa meno incisiva del previsto. A salvarla, però, è il confronto tra King e il rapitore, che va oltre la trama poliziesca e apre a una riflessione più ampia sul sogno americano negato alle nuove generazioni afroamericane.
Il film vive di contrasti: noir esistenziale, crime movie e allo stesso tempo ritratto dell’industria musicale contemporanea, dove l’intelligenza artificiale minaccia di sostituire anche la creatività artistica. Tuttavia, Highest 2 Lowest soffre di eccessiva durata, ritmo discontinuo e una struttura narrativa a tratti ridondante. Lo stile registico di Lee è solido e riconoscibile, ma a volte indulgente e compiaciuto, quasi a voler sottolineare la propria distanza dal modello kurosawiano.
Il titolo trova senso solo nel finale, con un significato simbolico che chiude il cerchio della vicenda. Eppure, pur con momenti intensi e una messa in scena elegante, il film non raggiunge mai le vette memorabili promesse.
In definitiva, Highest 2 Lowest è un’opera interessante, stratificata e con un Denzel Washington magnetico, ma non priva di difetti. Un film da vedere (ora disponibile su Apple TV+), che lascia domande e riflessioni più che emozioni durature: perché senza passione, in ogni lavoro e nella vita, non bastano tutti i soldi del mondo.