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🥶: Non consigliato

Gli Eredi della Terra di Ildefonso Falcones, pubblicato da Longanesi – ottobre 2016 – pagine 906- prezzo di copertina Euro 22,00


Trama

Barcellona, 1387. Arnau Estanyol, protagonista de La cattedrale del mare, è diventato uno dei notabili più stimati della città. Dopo una vita segnata da sofferenze, oggi è l’amministratore del Piatto dei Poveri, un’istituzione benefica legata alla cattedrale di Santa Maria del Mar. Arnau continua a dedicarsi agli umili, proprio come un tempo fu aiutato lui stesso. Ma la quiete dura poco: con la morte del re Pietro e il ritorno in città dei Puig, suoi storici nemici, il passato torna a farsi pericoloso.

Tra coloro che assistono a questi eventi c’è Hugo Llor, un dodicenne orfano, figlio di un marinaio e apprendista nei cantieri navali grazie ad Arnau. Dopo la tragica morte del suo mentore, la vita di Hugo cambia radicalmente. Seguiamo la sua crescita tra sogni spezzati, delusioni, matrimoni imposti, disastri economici e la volontà tenace di diventare il miglior vinicoltore di Barcellona. Una vita in salita, sempre ostacolata dal potere e dall’ingiustizia, ma guidata dalle parole di Arnau: “Non piegare mai la testa di fronte a nessuno.”


Recensione

Leggere Gli eredi della Terra è stata per me un’esperienza amara. Dopo la magia di Zafón e l’emozione de La cattedrale del mare, speravo che Falcones potesse regalarmi un’altra storia potente. E invece no: questo romanzo, presentato come il sequel tanto atteso, non è all’altezza delle aspettative.

Non che Falcones sia diventato uno scrittore mediocre, anzi. La scrittura è solida, lo stile curato, la ricostruzione storica come sempre impeccabile. Ma manca quello slancio creativo, quel fuoco narrativo che aveva reso memorabile il primo libro. Qui l’autore si perde in un intreccio troppo dispersivo, con tante sottotrame ma poca direzione.

Il romanzo è lungo, forse troppo: prolisso e ripetitivo in diversi passaggi, fatica a tenere viva l’attenzione. Il cambio di protagonista – da Arnau a Hugo – segna un momento importante, ma anche un calo emotivo. Hugo Llor è un personaggio onesto, corretto, perfino commovente in certi passaggi… ma non ha la forza drammatica del suo predecessore. Il lettore lo segue, sì, ma senza un vero coinvolgimento profondo.

Anche il tono generale è più piatto. Le emozioni sembrano filtrate, distanti. Gli eventi storici che scuotono la Spagna si susseguono con correttezza, ma non sempre con pathos. Il romanzo resta un buon esercizio di stile, ma dà l’impressione che Falcones abbia voluto proseguire una saga più per dovere editoriale che per reale ispirazione.


Conclusione

Gli eredi della Terra è un romanzo storico dignitoso, ma molto lontano dai fasti di La cattedrale del mare. Non riesce a replicare la potenza emotiva, né la coesione narrativa del primo capitolo. Una lettura che potrà interessare chi vuole tornare nell’universo di Arnau e della Barcellona medievale, ma che lascia addosso più noia che entusiasmo. Una delusione letteraria, per quanto elegante e ben confezionata.

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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