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😎: Consigliato

Giacinta è un romanzo scritto da Luigi Capuana nel 1879 e pubblicato nel settembre 1988 da Mondadori Editore nella collana classici.

Trama :

La protagonista, Giacinta, è cresciuta nell’abbandono affettivo e morale da parte della sua famiglia. Ancora giovanissima, subisce una violenza sessuale da parte del factotum di casa. Nonostante ciò, si innamora di Andrea Gerace, un modesto impiegato della Banca Provinciale. Ma sarà costretta a sposare un uomo che non ama: il conte Giulio Grippa di San Gelso, corrotto e cinico. Durante la festa di matrimonio, Giacinta ha un rapporto carnale con Andrea. Il conte scopre l’adulterio, ma accetta comunque di convivere con Giacinta in un rapporto puramente fraterno.

Dalla relazione clandestina con Andrea nasce una bambina. Per salvare almeno le apparenze, Giacinta allontana Andrea, lo spinge a lasciare il lavoro e gli offre denaro per mantenersi. Andrea, però, si rende conto di non amarla più, pur non avendo il coraggio di chiudere del tutto. Quando la figlia si ammala di difterite, l’indifferenza di Andrea di fronte alla tragedia segna per Giacinta la fine di un amore che credeva eterno.

Luigi Capuana: il padre del Verismo

Luigi Capuana (Mineo, 1839 – Catania, 1915) è stato uno scrittore, giornalista e teorico letterario, considerato tra i principali esponenti del Verismo italiano. Con Giacinta, Capuana non solo racconta una storia drammatica e potente, ma innova il modo di scrivere romanzi, avvicinandosi a un realismo più profondo, quasi psicologico.

Recensione

Non avevo mai letto nulla di Capuana. Lo ammetto senza problemi: sono un lettore “diversamente ignorante”. Ma forse, avendo origini menenine da parte di padre e coltivando anche una certa passione per gli agrumi, questa lacuna era ancora più imperdonabile.

È servita la spinta gentile (ma decisa) della mia amica Potter per farmi avvicinare a Giacinta. Non pretendo certo di scriverne una recensione  – esistono già ottimi contributi critici sull’opera – ma voglio condividere con voi le emozioni che ho provato leggendo questo romanzo.

Giacinta è un testo sorprendentemente moderno, intimo, coinvolgente. Nonostante siano passati più di cento anni dalla sua prima stesura, è ancora attuale, vivo, potente. Capuana dà voce e anima a una donna fragile ma determinata, ferita ma capace di resistere. Una figura femminile complessa, che si muove tra dolore, passione, senso di colpa e desiderio di libertà.

La prima parte del romanzo è dura, amara, intensa. La seconda è rivoluzionaria, quasi femminista. Giacinta non è solo una vittima: è anche una donna che sceglie, che ama, che sbaglia e che si ribella. Capuana riesce a tratteggiare il suo percorso con delicatezza e autenticità, senza mai cadere nel melodramma.

Giacinta è una lettura che cresce nel tempo. Più ci pensi, più ti lascia dentro qualcosa. È un romanzo che ci costringe a riflettere – ancora oggi – sulle ipocrisie di una società spesso ancora troppo maschilista e opprimente. E soprattutto, è un ritratto sincero e struggente di una donna che, nonostante tutto, vuole essere libera.

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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