Delitto di Benvenuto – Un’indagine di Scipione Macchiavelli è scritto da Cristina Cassar Scalia – Editore: Einaudi – Data di pubblicazione: 13 maggio 2025 -Pagine: 320 -Prezzo: 19 euro
Trama
Dalla Roma scintillante della Dolce Vita alla provincia siciliana più profonda degli anni Sessanta: un salto che il giovane commissario Scipione Macchiavelli avrebbe evitato volentieri. E invece no, è costretto a trasferirsi a Noto, in Sicilia, per motivi che tutti sanno e che lui conosce fin troppo bene. Appena arrivato, Macchiavelli si trova alle prese con un caso ben più complicato dei piccoli reati romani a cui era abituato: la misteriosa scomparsa di un notabile locale. Un’indagine intricata, che si trasforma presto in un omicidio. Per fortuna, ad accompagnarlo in questa nuova avventura c’è una squadra affiatata – il maresciallo Calogero Catalano e il brigadiere Francesco Mantuso – e una farmacista affascinante e intuitiva, Giulia Marineo, che raccoglie confidenze come ricette. Una donna che, neanche a dirlo, cattura l’attenzione del commissario sin dal primo sguardo.
Recensione
Il talento di uno scrittore si misura anche dalla voglia (e dal coraggio) di uscire dalla propria comfort zone. Cristina Cassar Scalia lo fa con Delitto di Benvenuto, abbandonando – almeno per ora – l’amata Vannina Guarrasi per dar vita a un nuovo protagonista, fresco e sorprendente: Scipione Macchiavelli.
Una scommessa vinta già alla prima pagina.
Siamo nel 1964. Macchiavelli, funzionario di Pubblica Sicurezza, viene spedito a Noto come “punizione” per un coinvolgimento sentimentale-politico che ha fatto tremare i salotti romani. Figlio di un noto avvocato borghese, vive il trasferimento come un esilio. E in effetti lo è: dalla Roma elegante al profondo Sud, dove tutto è diverso, più lento, più caldo, più silenzioso.
Eppure, come dice il proverbio:
Si piange due volte quando si va al Sud: quando si arriva e quando si riparte.
Scipione, però, non ha nemmeno il tempo di ambientarsi: subito scoppia un caso spinoso che lo costringe a mettersi in gioco, professionalmente e umanamente.
Il romanzo scorre bene, ha un ritmo narrativo ben calibrato tra tensione e leggerezza. L’indagine si sviluppa con logica e naturalezza, ma senza rinunciare a quei momenti più intimi, quasi cinematografici, in cui la Sicilia si prende la scena. Le descrizioni sono asciutte ma evocative, e i personaggi di contorno – Catalano, Mantuso, Giulia – non sono mai mere comparse: ognuno ha una funzione, un tono, un’identità chiara.
Scipione Macchiavelli funziona. E convince. È un personaggio vivo, tridimensionale, che porta con sé un bel carico di contraddizioni: colto, ironico, disilluso ma non cinico. Un commissario romano, mondano, che si ritrova in un universo narrativo completamente nuovo. E ci si adatta, a modo suo.
È presto per i paragoni, ma la tentazione è forte: no, non è Montalbano – e non deve esserlo. Ma Delitto di Benvenuto ha tutte le carte in regola per conquistare proprio quel pubblico lì: quello rimasto orfano delle atmosfere sicule, delle indagini avvolte dal profumo di arancino, dolci e caffè.
Cristina Cassar Scalia scrive con uno stile semplice e diretto, mai banale, capace di costruire personaggi e intrecci con naturalezza e mestiere. Delitto di Benvenuto è più di un giallo ben scritto: è l’inizio credibile e appassionante di una nuova saga poliziesca, ambientata in una Sicilia in bianco e nero che sa essere, allo stesso tempo, antica e modernissima.
Dopo Vannina, tocca a Scipione farci amare di nuovo l’isola.
E ci riesce. Con classe, con ironia, con stile.
Chi ben comincia…