Ogni giorno di Festival, il sottoscritto deve superare una serie di prove degne di Mission: Impossible. Solo che non ci sono inseguimenti ad alta quota o tute speciali: qui si parla di resistenza fisica, lucidità mentale e, soprattutto, capacità di restare svegli.

E no, non sto parlando (solo) dei film.

Lasciate perdere che il secondo giorno a Cannes è stato monopolizzato da Tom Cruise e dal cast di The Final Reckoning.

Lasciate perdere che la Croisette era un’esplosione di adrenalina, con giornalisti trasformati in fan urlanti e teleobiettivi in perenne caccia.

Lasciate perdere che ho fatto la fila per assistere alla masterclass del regista del film, per poi uscire dopo pochi minuti, dolorante e sfinito come un reduce.

Lasciate perdere che, ovviamente, poco dopo è arrivato Tom Cruise in carne, ossa e sorriso da blockbuster, mandando in visibilio chi era riuscito a restare in sala.

Lasciatemi perdere, perché la sfortuna si commenta da sola. E più che invidia, è subentrato uno sconforto professionale. Ma, in fondo, anche il mio sesto senso da vecchio inviato lo sapeva: era scritto nell’aria.

E allora tanto vale concentrarsi sulla missione impossibile che ho portato a termine: raccontarvi i film che, nel frattempo, sono passati un po’ più sotto traccia.

Concorso ufficiale

1. Sound of Falling di Marcia Schilinski
Biglietto: neanche regalato.
Poteva essere la versione tedesca di The Others. Poteva raccontare la memoria, l’identità, le tradizioni. Poteva essere tante cose. Ma a distanza di 24 ore, mi è rimasto impresso solo il suono… del mio sbadiglio.
Naturalmente – da copione – la giuria presieduta da Juliette Binoche lo adorerà. E lo premierà.

2. Two Prosecutors di Sergei Loznitsa
Biglietto: pomeridiano.
L’orrore può assumere le forme più fredde. Stalin riuscì a trasformare anche la burocrazia in una macchina di terrore.
Un film che è un pugno nello stomaco, diretto e implacabile. Loznitsa non concede vie di fuga.

Settimana della Critica – Film d’apertura

3. Adam ‘Sake di Laura Wandel
Biglietto: sempre.
Un reparto pediatrico è un luogo intriso di dolore, silenzi e speranze. Ma là dentro esistono anche professioniste che sanno unire competenza e umanità.
E poi c’è lei, Anamaria Vartolomei: talento cristallino, presenza magnetica. C’è bisogno di aggiungere altro?

Un Certain Regard – Film d’apertura

4. Promis le ciel di Erige Sehiri
Biglietto: pomeridiano.
Tre donne, una bambina e la vita che chiede improvvisamente di essere affrontata da un’altra prospettiva. Tra amicizie, fratture e piccoli slanci di rinascita, un racconto sincero e sentito.
Emoziona, senza esagerare. Un bel modo per iniziare questa sezione.


La missione impossibile del giorno è compiuta: ignorare Tom Cruise, resistere al sonno, e tornare a casa (quasi) integro a notte fonda.

Questa cartolina si autodistruggerà dopo la lettura.

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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