Dimmi come trascorrerai il primo giorno di Festival e ti dirò che tipo di inviato sei.

 Me lo disse un decano degli inviati al mio primo festival internazionale.

All’epoca mi sembrò una battuta di spirito. Anni dopo, ne ho colto il senso più sottile e ironico.

 Non conta quanti festival hai già visto, quanta esperienza hai maturato, o quante conoscenze hai negli uffici stampa.

Il primo giorno resta sempre il primo giorno di scuola.

 Ogni anno, qualunque sia il Festival, osservo i miei colleghi con attenzione. È un piccolo rituale personale. Un modo per orientarmi nel variegato mondo del giornalismo cinematografico.

 C’è il giornalista iperattivo, che deve assolutamente fare qualcosa: un evento da inseguire, una recensione da sfornare, un volto nuovo da fermare per un’intervista al volo.

C’è il diligente essenziale, che fa il minimo indispensabile richiesto dalla redazione.

Ci sono i debuttanti entusiasti, più concentrati a fotografarsi davanti al Palazzo del Cinema che a guardare un film.

Quelli che già il primo giorno si lamentano e sognano di essere a casa.

E quelli che scrivono l’articolo dal cellulare, in sala, mentre tentano di seguire il film.

 Ogni edizione porta alla luce nuove “categorie” di inviati. Il panorama si rinnova, sempre.

 E poi ci sono io.

Il mio primo giorno a Cannes 2025 è iniziato con un documentario interessante sulle origini personali e artistiche di Volodymyr Zelensky. Prima che, nel 2019, la realtà superasse la finzione e lo trasformasse nel Presidente dell’Ucraina.

 Poi, una vera perla: L’età dell’oro di e con Charlie Chaplin, scelto come pre-apertura. Rivedere Chaplin è stata una conferma: a molti attori di oggi basterebbe togliere l’audio, e ci risparmieremmo parecchie sofferenze.

 La giornata si è chiusa con la cerimonia d’apertura e la proiezione del film Partir un jour di Amélie Bonnin.

Grande assente (almeno fisicamente): Donald Trump. Dalla Croisetesono partite frecciate dirette contro il Presidente degli Stati Uniti. Attendiamo, come sempre, una risposta in pieno stile The Donald.

 Cosa resta di questo primo giorno a Cannes 2025?

Su una cosa siamo tutti d’accordo: dormire.

Perché da domani, il sonno sarà il nostro Godot.

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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