A Roma si dice “il più figo del bigonzo” per indicare qualcuno che se la tira. Ma anche lui, messo a confronto con Tiziana Rocca – direttrice artistica della 71ª edizione del Taormina Film Festival – sembrerebbe una persona modesta, quasi timida.

Giusto crederci, giustificabile lodarsi. E ci sta pure snocciolare numeri e successi durante la conferenza stampa di chiusura. È routine da festival: i direttori si celebrano, i giornalisti annuiscono, prendono nota, sorridono. Ma Tiziana Rocca no. Tiziana è oltre. Tiziana trasforma la conferenza stampa in un one woman show. E giuro, è mancato solo l’annuncio della sua candidatura a sindaco di Taormina.

Tutti amano Tiziana. E tutto il resto è noia.

Lo spettatore pagante è arrivato all’ultimo giro di giostra, ma è bastato poco per capire l’antifona. Ogni scatto, ogni video, ogni frame del festival ha una costante: Tiziana c’è. Sempre. Ma Taormina la ama, quindi va bene così.

Il pubblico ama Tiziana, ma le ragazze (e non solo) erano lì per James Franco. Peccato che servisse uno sforzo titanico d’immaginazione per riconoscere nel Franco di oggi il James Dean degli anni Duemila. Ma anche qui: transeat. Perché – ripetete con me – tutti amano Tiziana.

Un festival da copertina (con note a piè di pagina)

L’ultima giornata è stata un mix di bilanci, premiazioni e ultimo bagno di folla. Sul red carpet Monica Bellucci, splendida come sempre, accompagnata da Tim Burton, inedito ruolo: fidanzato innamorato. E poi, una parata di stelle che ha fatto sembrare Taormina una piccola Hollywood: da Michael Douglas a Martin Scorsese, passando per Helen Hunt, Dennis Quaid e Catherine Deneuve.

Tutto bello, tutto luccicante. Ma guai a dimenticare il mantra del festival: tutti amano Tiziana.

Le serate di gala al Teatro Antico sono state articolate, ricche… e lunghe. Un premio per ogni ospite – così nessuno si offende. Anche perché, indovinate un po’? Tutti amano Tiziana. Peccato solo che, non appena iniziava il film in programma, il teatro si svuotava. Ma il cinema, in fondo, è secondario. L’importante è esserci. E possibilmente, accanto a Tiziana che detta tempi e modi dell’applauso al pubblico.

I film (giusto per dire che per noi il cinema resta il protagonista)

Fuori concorso abbiamo visto Arrivederci Tristezza di Giovanni Virgilio, con Nino Frassica, Alessio Vassallo e Selene Caramazza. Una storia d’amore finita male, uno dei due partner che non accetta la rottura, la necessità di chiedere aiuto. Magari a uno psicologo con le fattezze – e le pause – di Frassica. Un film delicato, agrodolce, ben recitato.

Film di chiusura: L’amore sta bene su tutto, diretto e interpretato da Giampaolo Morelli, con Claudia Gerini, Monica Guerritore, Max Tortora e Ilenia Pastorelli. Tre episodi, tre storie d’amore che si intrecciano. Una specie di Love Actually, ma senza la magia e la scrittura di Love Actually. Un film che vuole essere leggero, ma risulta un po’ forzato.

I premi (senza troppe spiegazioni)

La giuria – sempre voluta dalla cara Tiziana – ha premiato:

  • Miglior attrice: Ebada Hassan per Brides – Giovani spose, diretto da Nadia Fall

    Due ragazze in fuga dal Regno Unito cercano libertà e appartenenza, fino a radicalizzarsi e decidere di unirsi all’ISIS.
    UK, 2025, 93’, drammatico.

  • Miglior attore: Geoffrey Rush per The Rule of Jenny Pen, regia di James Ashcroft

    Un horror psicologico in cui un anziano giudice cerca di fermare un folle coetaneo che terrorizza una casa di riposo usando un pupazzo.
    Nuova Zelanda, 2024, 104’.

Le motivazioni? Non chiedete troppo. Non servono, perché Taormina è tornata, il festival è tornato ai vecchi fasti. Tutto merito di Tiziana.

Ci vediamo l’anno prossimo

Ripetete con me: Tutti amano Tiziana. E se anche non la amate, preparatevi comunque a rivederla. Perché Taormina ama Tiziana.
E chi siamo noi per contraddirla?

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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