Io sono la fine del mondo è il “caso cinematografico” dell’anno. Angelo Duro sbanca il box office, rivolgendosi direttamente allo Spettatore Pagante.

I numeri del box office sono eloquenti: incasso 6.422, 226, spettatori: 838.772.

I giornali anche politici hanno iniziato a scriverne  definendo Angelo Duro l‘Incarnazione del Nuovo ed Odioso  vento di Destra.

Non potevano mancare ovviamente alla fiera della banalità anche i sociologi che hanno definito il personaggio di Duro come tutto quello che gli italiani vorrebbero essere e/o dire, ma non possono perchè impediti  dalle regole e dal politicamente corretto; altri ancora sostengono che Angelo Duro abbia saputo cogliere il momento giusto e che il suo film sia uscito nel momento storico ideale. Gli italiani non sono né stupidi né timorosi nell’essere cattivi. Banalmente chi sta vedendo Io sono la fine del mondo, desidera sorridere a denti stretti, senza fare tante elucubrazioni. Volete fare le pulci creative, artistiche e attoriali al film di Gennaro Nunziante? Fate pure. Ma prima pagate il biglietto e sarete liberi di scatenarvi.

Ci sono almeno 3 motivi per vedere Io sono la fine del mondo:

1) Vedere Angelo Duro e poter dire insieme con lui: “Francamente me ne infischio”


2) Avete il dente avvelenato con i vostri genitori? Vi sentite traumatizzati? Avete sognato, almeno una volta, di vendicarvi come il Conte di Montecristo? Angelo Duro ha riscritto ed adattato il celebre romanzo di Dumas. Altro che Sam Clafin!


3) Essere Stronzi paga alla lunga? Ci hanno insegnato che l’educazione ed il rispetto sono il biglietto da visita di una persona. Forse sarà così, ma Angelo Duro ci dimostra, che almeno al cinema, si può essere felicemente stronzi fino alla fine.


Rassegnatevi: Io sono la fine del mondo non cambierà la storia del cinema, ma sicuramente ha decretato la fine del buonismo e della gentilezza ai tempi dei social network.

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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