Titolo :Il Castagno dei cento Cavalli -Autrice : Cristina Cassar Scalia – Pubblicazione il 18 Giugno 2024 – Casa editrice : Einaudi Editore – Pagine 320- Prezzo 18,50
Trama
«La Boscaiola» era un tipo schivo, però non dava fastidio a nessuno: una di quelle persone che non sembrano avere amici e nè nemici. Eppure qualcuno l’ha uccisa. Poi ha infierito sul suo cadavere come se avesse un intento preciso.
Un nuovo caso per Vanina Guarrasi.
Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l’indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato. L’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè . Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale. Il secondo la porterà invece in un «luogo dell’anima» che appartiene alla sua infanzia.

Recensione:
Ero sinceramente curioso di capire come la Dott.ssa Cristina Cassar Scalia avrebbe immaginato, costruito e infine scritto la nuova indagine di Vanina. Dopo la messa in onda, su Canale 5, della prima stagione della serie TV Vanina – Un vicequestore a Catania, con protagonista l’attrice siciliana Giusy Buscemi.
Chi ha letto i romanzi — diventandone fan intransigenti — ha inevitabilmente storto il naso di fronte a una trasposizione televisiva annacquata, lontana dal reale potenziale narrativo della saga. I compromessi tra pagina e schermo sono inevitabili, certo, ma troppo spesso gli adattamenti finiscono per snaturare personaggi e trame per legittime ragioni commerciali. Ragioni che difficilmente un lettore appassionato riesce a digerire.
Cristina Cassar Scalia non è né la prima né sarà l’ultima autrice di grande capacità a “concedere” questa trasformazione, ma la delusione resta: un sentimento che mi ha accompagnato fino all’apertura de Il Castagno dei Cento Cavalli. Eppure, dopo averlo divorato in un solo giorno, l’amarezza è aumentata: la Vanina letteraria sembra essere stata, almeno in parte, “contagiata” da quella televisiva.
Il Castagno dei Cento Cavalli è comunque un buon thriller, scritto con il consueto stile della Scalia: fluido, avvincente, puntuale. Il lettore segue Vanina e il suo fidato team in un’indagine che parte dal ritrovamento del corpo smembrato di una donna, abbandonato sotto un castagno secolare. Un omicidio feroce che scuote subito e che apre una ricerca complessa, misteriosa, fatta di continui stop-and-go fino alle ultime pagine.
Vanina, però, appare meno lucida del solito, schiacciata da problemi personali e sentimentali che sembrano impedirle di mettere a fuoco il modus operandi dello spietato assassino.

Due omicidi identici, due vittime apparentemente lontane: la Boscaiola e la Casellante. Come spesso accade nelle indagini della vicequestore, la soluzione si trova scavando nel passato, scoprendo un tragico denominatore comune: una vita da cui fuggire e che, inevitabilmente, torna a presentare il conto.
La mia amarezza nasce dalla sensazione che la Scalia abbia scritto la prima bozza di una sceneggiatura televisiva, cercando poi di trasformarla in un romanzo. Un’operazione complessa, che “sporca” un po’ l’anima della Vanina letteraria. L’indagine risulta a tratti prolissa e dispersiva, come un surplace ciclistico in formato narrativo.
Nel finale più riuscito si ritrovano il pathos, il ritmo e quel quid che da sempre fanno amare Vanina ai suoi lettori.
Conclusione
Il Castagno dei Cento Cavalli è una lettura consigliata, nonostante le criticità evidenziate. Resta la speranza (o l’illusione) che già dal prossimo capitolo la Vanina letteraria torni protagonista assoluta della sua vita, delle sue indagini e del rapporto unico con la sua squadra.
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