La donna della porta accanto di Freida McFadden: Millie torna in un thriller psicologico tra segreti, vicini inquietanti e colpi di scena.
Trama
Millie ed Enzo hanno finalmente coronato il loro sogno: una casa tutta loro, con giardino, in un quartiere residenziale che sembra perfetto per crescere i figli Ada e Nico. Un traguardo frutto di anni di sacrifici e di un mutuo impegnativo, ma che sembra garantire una vita più sicura rispetto al vecchio appartamento di Brooklyn.
Eppure, dietro le tende tirate e i sorrisi di circostanza, i vicini non sono quelli che sembrano. Janice Archer è la classica vicina ficcanaso e indisponente; Suzette Lowell, invece, è una donna affascinante e arrogante, pronta a mettere alla prova la pazienza e la gelosia di Millie.
Quando un omicidio sconvolge il quartiere e il marito di Suzette viene trovato senza vita, Enzo finisce tra i principali sospettati. Millie, già alle prese con la sua nuova vita da madre e assistente sociale, si trova così coinvolta in una spirale di segreti, bugie e pericoli che riportano a galla i fantasmi del passato. E mentre le indagini avanzano, sarà proprio la voce di Ada, la figlia maggiore, a dare al romanzo una svolta narrativa imprevedibile.
Recensione :
Un ritorno sorprendente
Freida McFadden torna con La donna della porta accanto e lo fa con un colpo da maestra. Cambia il registro narrativo rispetto ai primi romanzi dedicati a Millie, ma senza rinunciare al suo marchio di fabbrica: colpi di scena, tensione psicologica e ritmo serrato.
Dopo aver divorato i primi tre libri della saga (Una di famiglia, La stanza dei segreti, Finché morte non ci separi), questo nuovo capitolo era attesissimo. E la verità è che non ha deluso.
La scrittura e lo stile
Lo stile resta quello che ha conquistato milioni di lettori: diretto, coinvolgente, capace di mescolare dramma domestico e thriller psicologico.
McFadden osa con un salto temporale di dieci anni. Millie non è più la giovane ex galeotta ribelle, ma una madre che deve affrontare stanchezza, gelosie, ansie quotidiane e persino i malanni dell’età.
Una protagonista diversa
Questa scelta narrativa è coraggiosa e all’inizio può spiazzare. Millie appare insicura, a tratti remissiva, e la sua gelosia verso la vicina Suzette la rende meno forte rispetto al passato.
Ma è proprio qui che si vede la bravura dell’autrice: dietro questa apparente debolezza si nasconde la svolta. Con l’ingresso della voce di Ada, la figlia, la storia prende nuova intensità e freschezza.
Dalla cronaca domestica al thriller
Le prime due parti del romanzo ricordano quasi una cronaca domestica in stile “casalinga disperata”.
Dalla terza parte, invece, McFadden ingrana la marcia: intrighi, sospetti e misteri si moltiplicano. La comunità, che inizialmente sembra rassicurante, diventa opprimente e minacciosa. E, come sempre, nessuno è davvero quello che sembra.
I personaggi secondari
I comprimari non sono semplici comparse. Janice, la vicina ficcanaso, e Martha, la domestica silenziosa, aggiungono inquietudine e stratificano la trama.
Enzo, invece, diventa il centro del mistero. Millie e la figlia si ritrovano a lottare non solo per salvarlo, ma anche per proteggere la loro famiglia da un incubo che cresce pagina dopo pagina.
Conclusioni
La donna della porta accanto è un thriller domestico che funziona. Una lettura scorrevole, piena di tensione e di sorprese, che conferma la capacità di Freida McFadden di reinventare i suoi personaggi senza perdere mordente.
Un romanzo che si legge d’un fiato e che, pur cambiando pelle, resta fedele allo spirito che ha reso Millie una delle protagoniste più amate del thriller contemporaneo.
Dalla stessa autrice : Una di Famiglia, La Casa dei Segreti e Finchè morte non ci separi
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