Lo Spettatore Pagante c’è, a modo suo, in questi primi giorni del Taormina Film Festival. Da remoto, dal suo bueno retiro , ma con lo stesso entusiasmo di chi guarda tutto, apprezza quasi tutto (e giudica anche, con garbo).
A scaldare subito il Teatro Antico ci ha pensato Michael Douglas, 80 anni portati con l’aplomb di chi sa di aver già vinto tutto, ma si diverte ancora a raccontarlo. Premiato con il Taormina Excellence Achievement Award, ha rivissuto la sua carriera davanti a un pubblico adorante: Oscar, ricordi, successi, tra cui l’Oscar come Miglior attore per Wall Street e la prima statuetta come produttore di Qualcuno volò sul nido del cuculo.
“Quando ho vinto per Wall Street mi sono finalmente sentito fuori dall’ombra di mio padre””
racconta. Kirk Douglas, il padre, rispose con spirito:
“Se avessi saputo che avrebbe avuto così tanto successo sarei stato più gentile con lui”.
C’è stato spazio anche per ricordare Attrazione fatale, Basic Instinct (“l’amplesso del secolo”, girato in una settimana intera di riprese…), La guerra dei Roses, Un giorno di ordinaria follia, e un commento su Gordon Gekko che ancora oggi viene citato come modello da banchieri reali.
“Ma io ero il cattivo!”, ribadisce Douglas, per sicurezza.
Valeria Solarino ha aperto il Festival con grazia e lucidità:
“Fare cinema oggi è un atto politico e poetico”.
E non ha torto. In tempi complicati, anche sognare è una forma di resistenza.
Poi è arrivata Ballerina, spin-off dell’universo di John Wick:
Biglietto omaggio: Ana de Armas è indistruttibile oltre che bella.
Traumi e sangue sono un optional. Ma va bene così.
Al diavolo la credibilità.
La giuria (molto al femminile) si è presentata compatta e sorridente. I premi sono fioccati. Nina Zilli ha ricevuto un riconoscimento musicale direttamente da James Franco. Così, per non farci mancare nulla.
Lo Spettatore Pagante, seppur in modalità streaming e gustandosi una granita al limone, c’era. C’è. E ci sarà. Perché anche da lontano, Taormina resta uno spettacolo.
Fonti: Ciak, Daily di Ciak