Lo so, eravate abituati alle Cartoline da Cannes, ma stavolta accettate un cambio di location. Vi rassicuro subito: il vostro inviato è stato quasi fortunato. Ha evitato il blackout di sei ore che ha colpito la Croisette. Un colpo di fortuna che, dopo undici giorni di proiezioni, code e panini al volo.

Ma si sa: il ritorno a casa, proprio nel giorno della premiazione, è un’altra sfida. Non meno dura, e sicuramente inevitabile.

Sfida numero uno: fare almeno tre lavatrici, perché finalmente ci si merita qualcosa di pulito.

Sfida numero due: tornare al primo supermercato aperto e comprarsi un’insalata, dopo quasi due settimane di crêpes, McDonald’s e gelati al gusto “sopravvivenza”.

Sfida numero tre (e non ultima): scrivere le ultime recensioni, inviare video e foto via WeTransfer al direttore impaziente, con una connessione più lenta di un modem a carbone.

Ma torniamo alla notte della premiazione, che si è appena conclusa. Rispetto alle previsioni che vi avevo proposto stamattina, ci sono state delle sorprese. Alcune piacevoli, altre decisamente perplesse. Nel complesso, il concorso mi è sembrato abbastanza equilibrato. A parte Panahi, nessun film mi è sembrato davvero superiore agli altri: tutti avevano pregi e difetti. Cannes 2025, insomma, non è riuscito a replicare la magia del 2024.

 

Ecco i vincitori:

Palme d’Or

UN SIMPLE ACCIDENT – Jafar Panahi

(Lo avevo previsto. Vittoria annunciata già da lunedì.)

Grand Prix

AFFEKSJONSVERDI (SENTIMENTAL VALUE) – Joachim Trier

(Mi ero esposto per Sirât in questa categoria. La giuria ha spostato l’attenzione altrove.)

Premio della Giuria – Ex Aequo

(Speravo nei Procuratori di Loznycja. Il vero grande escluso di Cannes 2025.)

SOUND OF FALLING – Mascha Schilinski

SIRÂT – Oliver Laxe

(Premio ex aequo che lascia più dubbi ch

e certezze.)

Miglior Regia

Kleber Mendonça Filho – O AGENTE SECRETO

(Avevo puntato sul cinese Bi Gan, poi ripescato con un premio speciale. Kleber è molto amato in Croisette.)

Miglior Sceneggiatura

Jean-Pierre e Luc Dardenne – JEUNES MÈRES

(I fratelli Dardenne non potevano uscire a mani vuote. Avevo indicato Sirât, ma va bene così.)

Miglior Attrice

Nadia Melliti – LA PETITE DERNIÈRE di Hafsia Herzi

(Mi aspettavo un testa a testa tra altre due attrici. Ho sbagliato, ma questo “terzo incomodo” ci convince.)

Miglior Attore

Wagner Moura – O AGENTE SECRETO

(Ero convinto che vincesse l’Egitto. Invece, clamoroso a Rio: doppio premio per il film brasiliano.)

Premio Speciale

RESURRECTION – Bi Gan

(La giuria si è salvata in corner. Meritava molto di più.)

Insomma, non vi ho fatto arricchire nemmeno stavolta con le previsioni. Ma ora mi aspettano le faccende di casa. A presto, con meno glitter e più detersivo.

 

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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