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😂: Divertente

Cobra Kai è una serie ideata da Jon Hurwitz, Hayden Schlossberg e Josh Heald, composta da sei stagioni disponibili in esclusiva su Netflix, con William Zabka, Ralph Macchio, Xolo Maridueña, Tanner Buchanan, Martin Kove, Courtney Henggeler, Peyton List, Thomas Ian Griffth, Mary Mouser.

Il cerchio di Johnny Lawrence si è finalmente chiuso con le ultime 5 puntate della sesta stagione rilasciate pochi giorni fa da Netflix. 

 Cobra Kai non muore mai

Questo mantra ha accompagnato lo spettatore durante ogni episodio di questo inaspettata saga. Una serie capace da una parte di far conoscere alle nuove generazioni la leggenda di Karate Kid. E dall’altra di costruire un percorso narrativo alternativo sul personaggio del cattivo ovvero Johnny Lawrence.

Si è scritto, parlato molto sull’abilità degli sceneggiatori ed il fiuto commerciale di Netflix di creare una saga in grado di tenere insieme l’effetto amarcord del pubblico over 40 con quello dei Millenial, introducendo  nuovi e giovano allievi divisi tra i due dojo storici della Valle. Conclusa la sesta stagione divisa in tre parti, ci è sembrato corretto sottolineare come questa saga meriti d’essere vista dai più Millenial per tre ottimi motivi.

1) Johnny Lawrence nel primo episodio della prima stagione lo vediamo ubriaco e spaesato davanti alla tomba della madre. Si sente un fallito nella vita, da quando ha perso la finale con il rivale Lo Russo. Sei stagioni dopo rivediamo la stessa scena, ma molto è successo sopra il cielo di Lawrence. Ha imparato finalmente che la forza e l’irruenza non sono gli unici strumenti nell’approcciare i problemi e difficoltà della vita.

 Johnny ha compreso l’importanza dell’equilibrio e soprattutto che ci si può sentire vincitore anche nella sconfitta. Si può essere un Cobra Kai avendo però allo stesso tempo l’intelligenza e l’umilità di fare un passo indietro quando serve.

2)Abbiamo visto e compreso come il karate forgi il fisico e soprattutto la mente di un allievo. La grandezza di un campione si misura nel talento e forza di sferrare i colpi , ma soprattutto nella capacità di mantenersi concretato ed equilibrato interiormente. Caro Millenial devi allenare insieme mente e corpo. Sudore , fatica e dedizione portano al successo

3)I temi del perdono, pacificazione e riscatto sono stati lungamente sviluppati, affrontati nell’arco delle sei stagioni. Ogni personaggio ha avuto una propria evoluzione caratteriale e psicologica scandita da vittorie e cocenti sconfitte. Caro Millenial non esiste la perfezione. Non esiste il mito del super uomo e minchiate varie. Gli sbagli,  le cadute fanno parte del vostro percorso per diventare grandi. Siate un po’ Danny Lo Russo, un po’ Johnny Lawrence e soprattutto siate davvero voi stessi. Questa è la formula più giusta affinché possiate dire con orgoglio Cobra Kai non muore mai.

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Roberto Sapienza
Non chiedete ad un nevrotico egocentrico  di scrivere la proprio bio. Sono Roberto Sapienza, sono un diversamente  ignorante. Leggetemi e forse capiremo chi sono

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